“La felicità di leggere” così si chiama una ricerca commissionata da GeMS (Gruppo editoriale Mauri Spagnol) in occasione del proprio decimo compleanno e affidata a Cesmer, Centro di studi su mercati e relazioni industriali dell’Università di Roma Tre. La ricerca ha utilizzato diversi parametri mutuati dalla letteratura scientifica. Le differenze nelle vite dei lettori e dei non lettori sono state riportate su tre scale differenti (scala di Veenhoven, scala di Cantril e scala di Diener e Biswas-Diener) e i risultati coincidono: chi legge è più felice, prova una gamma maggiore di sensazioni positive e una minore di sensazioni negative e riesce a contenere la rabbia. Che sia stato un editore a commissionare questo studio la dice lunga su un aspetto che trovo centrale: non è importante solo valutare cosa si legge più spesso e soprattutto cosa si compra, ma sapere che chi pubblica libri, di qualunque genere e livello, sta lavorando per rendere un po’ più felici gli altri. Non c’è niente di più bello che sapere che il proprio lavoro possa contribuire alla felicità altrui. – http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2015/10/28/news/ecco-la-prova-se-leggi-sei-piu-felice-1.236346-

6 ragioni per cui dovremmo  leggere di più

PER CAPIRE MEGLIO GLI ALTRI

PER LIBERARSI DALLO STRESS

PERCHE’ FA BENE ALLA MENTE

PER DIVENTARE ADULTI INTELLIGENTI

PER ESSERE PIU’ CORAGGIOSI NELL’AFFRONTARE LA VITA

PERCHE’ SARA’ PIU’ FACILE INNAMORARSI –http://www.huffingtonpost.it/2015/10/19/lettura-libri-gioco-del-lotto_n_8294522.html

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Come trovare il tempo per leggere

“Internet pullula di liste di consigli tipo “Smetti di guardare la tv” oppure “Portati sempre dietro un libro”. Ma l’esperienza mi dice che usare questi metodi per ritagliarsi mezz’ora ogni tanto non funziona. Ti siedi a leggere, e intanto il volano dei pensieri legati al lavoro continua a girare, oppure sei talmente stanco che l’ultima cosa di cui hai bisogno è un libro impegnativo. Secondo Parks la mente moderna “tende eccessivamente alla comunicazione. Non è solo il fatto di essere interrotti: è che tendiamo all’interruzione”. Per immergersi a fondo nella lettura non occorre solo tempo, ma un tipo speciale di tempo che non si ottiene semplicemente diventando più efficienti.” –http://www.internazionale.it/opinione/oliver-burkeman/2015/04/07/tempo-lettura-libri-

9f50f92c-6297-456e-a91c-00cd1b203c96“Qual è la soluzione? Forse vi sorprenderà sapere che è programmare orari regolari per la lettura. Potrebbe sembrare un metodo che favorisce un atteggiamento mentale efficientista, ma in realtà, osserva sempre Eberle, si tratta di uno di quei comportamenti ritualistici che ci aiutano a “uscire dal flusso del tempo” per entrare nel “tempo dell’anima”. Anche lo spazio può essere usato in modo rituale, per esempio leggendo sempre sulla stessa poltrona o sulla stessa panchina del parco. Le distrazioni si possono limitare leggendo solo libri cartacei, oppure su un dispositivo dedicato. Anche il famoso consiglio di “portarsi sempre dietro un libro” può funzionare, purché uno ci s’immerga abbastanza spesso da fare della lettura lo stato di default da cui risale a galla temporaneamente per occuparsi di lavoro e altre faccende, prima di ricaderci dentro. Se tutto va bene, non sembra più di ritagliarsi a fatica “il tempo per leggere”: sembra di leggere, e poi trovare il tempo per tutto il resto.”–http://www.internazionale.it/opinione/oliver-burkeman/2015/04/07/tempo-lettura-libri-

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